Avviare un'attività richiede più di una grande idea. Indipendentemente dal tipo di azienda che stai creando, che si tratti di un piccolo progetto freelance o della prossima grande azienda fintech, avrai bisogno di finanziamenti per trasformare il tuo sogno in realtà. Ci sono molte opzioni disponibili per finanziare una nuova impresa.
Ecco come procedere per ottenere i fondi necessari e quali fonti di finanziamento puoi considerare, dai prestiti garantiti da enti pubblici a investitori privati.
10 modi per ottenere finanziamenti per avviare un'attività
- Prestito bancario o da cooperativa di credito
- Prestito garantito da enti pubblici
- Contributi e bandi a fondo perduto
- Risparmi personali o fondi propri
- Amici e familiari
- Prestiti con garanzia reale o personale
- Fondi pensione o liquidazione (TFR)
- Carte di credito aziendali
- Crowdfunding
- Investitori privati e fondi di venture capital
Quando è il momento di raccogliere capitale per avviare la tua attività, considera questi modi per finanziare la tua impresa:
1. Prestito bancario o da cooperativa di credito
Molti istituti bancari tradizionali, cooperative di credito e istituti di credito online offrono prestiti per piccole imprese per aiutarti ad avviare o espandere la tua attività. Puoi ricevere i fondi in un’unica soluzione o sotto forma di fido bancario, da utilizzare secondo necessità. La caratteristica principale è la flessibilità. Puoi utilizzare questi fondi per coprire praticamente qualsiasi spesa aziendale, dall’acquisto di attrezzature alle campagne di marketing.
Potrebbe essere difficile qualificarsi per un prestito aziendale o una linea di credito se sei in attività da meno di un anno, e soprattutto se la tua azienda non è ancora operativa. Gli istituti di credito di solito chiedono informazioni sul tuo fatturato annuale, esaminano il tuo business plan e i documenti finanziari. In alternativa, puoi valutare un microcredito per nuove imprese, pensato proprio per chi non ha ancora un bilancio consolidato.
2. Prestito garantito da enti pubblici
In Italia ci sono diverse misure pubbliche pensate per facilitare l’accesso al credito delle piccole imprese e delle startup. Tra queste, spiccano i finanziamenti agevolati e i prestiti garantiti dal Fondo di Garanzia per le PMI, gestito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Questi strumenti permettono di ottenere un prestito bancario con tassi di interesse più bassi e con una garanzia pubblica fino all’80% dell’importo richiesto, riducendo il rischio per la banca e semplificando la procedura di approvazione.
Ecco alcune delle principali opzioni disponibili:
- Fondo di Garanzia per le PMI. Offre una garanzia statale parziale su finanziamenti concessi da banche e intermediari finanziari. È rivolto a imprese, professionisti e startup innovative. L’importo varia in base al progetto e al profilo dell’impresa.
- Nuova Sabatini. Agevola l’acquisto di macchinari, attrezzature e tecnologie digitali, attraverso un contributo statale sugli interessi di un finanziamento bancario o leasing.
- Microcredito per nuove imprese. Pensato per chi avvia un’attività di piccole dimensioni, consente di ottenere fino a 40.000 € (o 50.000 in alcuni casi) senza dover fornire garanzie reali. I fondi possono essere utilizzati per coprire spese di avvio, acquisto di attrezzature o inventario.
Per trovare la soluzione più adatta, è possibile consultare il portale incentivi.gov.it, dove vengono raccolti tutti i bandi e le agevolazioni attive a livello nazionale e regionale.
3. Contributi e bandi a fondo perduto
I bandi pubblici e regionali rappresentano una forma di finanziamento molto interessante, perché non prevedono la restituzione totale o parziale dei fondi ricevuti.
Esistono incentivi specifici per donne, giovani imprenditori e startup innovative. I programmi più noti includono “Resto al Sud”, “ON - Oltre Nuove imprese a tasso zero” e bandi del Fondo Sociale Europeo.
L’assegnazione è competitiva, quindi è importante presentare un business plan solido e rispettare i requisiti del bando.
4. Risparmi personali o fondi propri
Molti imprenditori finanziano la propria attività utilizzando i risparmi personali, evitando così di contrarre debiti e di pagare interessi.
Questa opzione è consigliabile solo se si dispone di un fondo di emergenza sufficiente per coprire le spese personali per almeno tre o sei mesi.
5. Amici e familiari
Un’altra possibilità è chiedere un prestito a persone di fiducia, come amici e parenti. È una soluzione rapida e flessibile, ma può creare tensioni se non si chiariscono subito le condizioni.
Meglio mettere tutto per iscritto (importo, modalità di restituzione, eventuali interessi) per evitare malintesi e conflitti in futuro.
6. Prestiti con garanzia reale o personale
Se possiedi un immobile puoi valutare un prestito con garanzia ipotecaria o un prestito personale garantito, che in Italia sono alternative diffuse ai classici prestiti d’impresa.
Tuttavia, bisogna fare attenzione: in caso di mancato pagamento, la banca può rivalersi sul bene offerto in garanzia. Meglio optare per soluzioni meno rischiose se si è all’inizio.
7. Fondi pensione o liquidazione (TFR)
In Italia non esiste un meccanismo diretto per finanziare una nuova attività utilizzando i fondi pensione. Tuttavia, ci sono alcune alternative che possono aiutarti a reperire liquidità senza contrarre debiti.
Una possibilità è richiedere un anticipo del TFR (Trattamento di Fine Rapporto), previsto in alcuni casi dal datore di lavoro, ad esempio per spese legate all’avvio di un’attività autonoma o imprenditoriale.
Un’altra opzione è riscattare parte della posizione maturata in un fondo pensione complementare, se il regolamento del fondo lo consente. In genere, è possibile chiedere fino al 75% della posizione accumulata dopo otto anni di iscrizione, per motivazioni specifiche come l’avvio di un’attività lavorativa in proprio.
Prima di procedere, il consiglio è di confrontarti con il tuo consulente finanziario o con il gestore del fondo per valutare le condizioni, le tasse e l’impatto sul futuro pensionistico.
8. Carte di credito aziendali
Le carte di credito business o le carte prepagate aziendali possono essere uno strumento utile per gestire le spese operative quotidiane, ad esempio per pagare fornitori, servizi online o trasferte.
Molti istituti bancari e fintech offrono carte dedicate ai titolari di partita IVA e alle piccole imprese, spesso con vantaggi aggiuntivi come programmi di cashback, report di spesa e limiti personalizzabili per i collaboratori.
Usare una carta aziendale permette anche di tenere separate le spese personali da quelle professionali, semplificando la contabilità e il monitoraggio dei costi. Tuttavia, è importante prestare attenzione ai tassi di interesse e ai costi di gestione: le carte di credito, infatti, sono utili solo se il saldo viene estinto regolarmente, evitando di accumulare debiti o interessi elevati.
Per i piccoli imprenditori alle prime armi, può essere utile iniziare con una carta business a saldo o con una carta prepagata ricaricabile, così da mantenere il pieno controllo della liquidità disponibile.
9. Crowdfunding
Il crowdfunding implica la raccolta di denaro da diversi donatori individuali tramite siti web come Kickstarter, Indiegogo e GoFundMe. Puoi avviare una di queste campagne creando un profilo su un sito di crowdfunding, condividendo la tua storia e stabilendo di quanto denaro hai bisogno. Poi il tuo pubblico può donare denaro utilizzando la piattaforma di raccolta fondi.
In alcuni casi, potresti decidere di offrire in cambio ricompense simboliche o prodotti, come un campione del prodotto o una nota di ringraziamento. In altri casi, potresti offrire ai sostenitori una quota del progetto, dando loro la possibilità di condividere il tuo successo con il cosiddetto crowdfunding azionario.
10. Investitori privati e fondi di venture capital
Gli investitori privati sono individui che forniscono capitale iniziale a startup utilizzando i propri fondi. I fondi di venture capital investono in aziende in fase iniziale per conto di società di venture capital private. In cambio dei loro contributi, gli investitori privati e i venture capitalist ricevono una quota azionaria, o una parziale proprietà, nella società. Questa forma di finanziamento non prevede la restituzione del capitale, ma implica la cessione di una parte del controllo dell’azienda. In Italia, reti come IBAN (Italian Business Angel Network) e Italian Angels for Growth (IAG) mettono in contatto investitori e startup promettenti.
Come ottenere soldi per avviare un'attività
Posso prendere in prestito denaro per avviare un'attività?
Sì, è possibile prendere in prestito denaro per avviare un'attività. Alcuni imprenditori richiedono prestiti tradizionali da una banca o una cooperativa di credito, mentre altri si qualificano per un prestito garantito da enti pubblici. Alcuni prestatori consentono anche di utilizzare un prestito personale per scopi aziendali.
Qual è l'importo minimo di denaro necessario per avviare un'attività?
I costi di avvio variano a seconda del modello di business e di ogni azienda, ma la ricerca di Shopify mostra che in media un'azienda spende 40.000 € nel primo anno. Per la maggior parte delle aziende, il costo maggiore riguarda la creazione del servizio o del prodotto. Altre spese includono lo sviluppo e l'hosting di un sito web, l'assunzione di lavoratori, l'acquisto di attrezzature, marketing e spedizione.
Posso ottenere un prestito da una banca tradizionale per avviare la mia attività?
Molte banche tradizionali e cooperative di credito prestano denaro ai proprietari di aziende, ma può essere più difficile per le startup qualificarsi per i finanziamenti. Questo perché le nuove imprese sono ancora in fase di test e non hanno avuto molto tempo per costruire un credito aziendale.
Gli investitori di venture capital investono in startup?
Sì. Gli investitori di venture capital possono investire in un'azienda in qualsiasi fase del ciclo di vita dell'azienda, ma spesso si concentrano sul finanziamento in fase iniziale.





